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Mi chiamo Barore Suvergiu, noto Cristolu. Nato a Orotho il giorno diciannove Febbraio del 1850. Stato civile nubile e professione nessuna. Un po' frate e un po' bandito, questo lo decida chi leggerà un giorno la mia storia. Altezza un metro e sessantacinque senza i cosinzos, capelli pochi, occhi verdi e sempre tristi da quando il destino mi ha dato un calcio nel basso ventre e il Signore non è riuscito a trattenere la mia collera. Segni particolari: una cicatrice da forcipe sulla tempia sinistra e una da coltello sul fianco destro.
Salvatore Niffoi (Orani 1950). Esordisce nel 1997 stampando in proprio il romanzo Collodoro (ripreso da Adelphi, 2008) e con il successivo Il viaggio degli inganni (Il Maestrale, 1999) si segnala subito come una delle voci più originali della Nuova letteratura sarda, confermandosi con Il postino di Piracherfa (Il Maestrale, 2000; traduz. francese: Zulma, 2004), Cristolu (Il Maestrale, 2001), La sesta ora (Il Maestrale, 2003). Con l’uscita de La leggenda di Redenta Tiria (2003; poi Adelphi, 2005) si afferma fra i maggiori scrittori italiani, consolidando questa posizione con gli altri titoli pubblicati per Adelphi: La vedova scalza (2006, Premio Campiello), Ritorno a Baraule (2007), Il bastone dei miracoli (2009), Il pane di Abele (2009), Il lago dei sogni (2011). Nel 2007 pubblica per Il Maestrale L’ultimo inverno, lo stesso editore raccoglie questo e i suoi primi romanzi nel volume I malfatati (2011). In seguito escono per Feltrinelli Pantumas (2012) e La quinta stagione è l’inferno (2014), per Giunti Il venditore di metafore (2017), Il cieco di Ortakos (2019), Le donne di Orolé (2020). Nel 2021 pubblica per Il Maestrale il romanzo Il sogno dello scorpione.