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In un’Italia distopica ma non troppo, alle prese con una gravissima crisi economica, Maria perde il posto di insegnante di italiano e va a lavorare come badante in una famiglia di nuovi ricchi di Bucarest. Lascia a casa il marito, anche lui licenziato dal posto di dirigente di un ministero, e due figli adolescenti. Nella capitale romena trova una classica famiglia borghese composta da genitori e un figlio unico, con un nonno materno ormai allettato: è questo il suo incarico, assistere un vecchio professore, quasi in stato vegetativo ma col quale trova un modo originale di comunicare. Dovrà confrontarsi con Margareta, la figlia del professore, scoprendo come nella vita non ci sia nulla di scontato. La storia, pervasa di amara ironia, parla di un mondo rovesciato e possibile, di come sia spesso necessario riposizionarsi rispetto alla famiglia e alla società che ci circonda, quasi a ricordare che i privilegi non sono mai per sempre. Maria riflette sul senso di colpa, sulla finzione degli affetti nei confronti del marito e dei figli, su come la nuova ricchezza generi inevitabilmente forme di classismo e di razzismo verso chi non la può condividere.
Gianni Caria (Sassari, 1960), magistrato, è attualmente Procuratore della Repubblica di Sassari. Per Il Maestrale ha pubblicato il romanzo Sabbie (2023), preceduto da Il presidente addormentato (Bibliotheka 2018) e dal libro di esordio La badante di Bucarest (Robin 2012; Il Maestrale 2024), già vincitore del Premio Giovani Lettori - Memorial Gaia di Manici Proietti (Perugia, 2013) e piazzatosi al secondo posto nel giudizio del Comitato di Lettura della XV Edizione del Premio Primo Romanzo Città di Cuneo (2012-13).
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