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Premio Italo Calvino 2002
Se è possibile un essere fuori più del tredicesimo commensale (il reietto), la «quattordicesima commensale» è il compendio vero di una vita fuori. La vita è quella di Franca Bellisai, figura di esclusioni e inappartenenze ma in costante ricerca di appartenenze e inclusioni: ideologiche e affettive. Dentro la lotta armata vorrebbe stare la giovane studentessa sarda emigrata a Torino negli anni Settanta, e in prima linea, come il compagno di vita Vittorio Rullo dei Nuclei Comunisti Combattenti. Dentro la riorganizzazione del movimento in cui crede vorrebbe stare la fuggiasca in Francia, dopo la palpitazione e le attese per due borsoni pesanti di contante, proibita eredità di Vittorio morto in uno scontro a fuoco con la polizia. Poi dentro il dramma e la desolazione dei campi profughi in Bosnia. E soprattutto, fiduciosa, dentro l'Isola ritrovata. E ripensata: perché l'altra parte del sentirsi "fuori" è lo sguardo privilegiato, anche se vedere di più può voler dire soffrire di più. Romanzo di movimento La quattordicesima commensale è la storia di una passione ideologica in continua ricerca di senso, di linguaggi. Tra avanzamenti e ritorni si muove la doppia vita di Franca, nelle faglie di luce e ombra, clandestinità e ufficialità, bugia e verità.
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