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La raccolta di Francesco Masala rappresenta una delle esperienze più alte della poesia sarda, annoverata fra gli esempi più riusciti nelle sintesi e nelle antologie di letteratura dialettale d'Italia. Poesias in duas limbas è il punto d'arrivo di un lungo tirocinio poetico: a partire dagli anni cinquanta di Pane nero (silloge che darà qui il titolo alla prima sezione) Masala giunge, operando uno scavo sempre più profondo su pochi motivi essenziali, ad una sintesi poetica che è anche canto dolente di un popolo, rimodellato sui moduli della poesia contemporanea. Le "due lingue" del poeta, sardo e italiano, giocano sulla pagina a fronte in un attestato di bilinguismo letterario, però rappresentano anche "due culture" che altrimenti si fronteggiano in uno scompenso di rapporti che va dal fascismo alle ciminiere dell'industria chimica.
<p>Francesco Masala (1916) E' tra i massimi esponenti della letteratura sarda del Novecento. Autore di romanzi: <em>Quelli dalle labbra bianche</em> (Feltrinelli 1962; Il Maestrale 1995) e <em>Il parroco di Arasolè</em> (Il Maestrale 2001); poeta bilingue con le <em>Poesias in duas limbas</em> (Scheiwiller 1981); saggista e autore di teatro. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue.</p>