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Laurera. Con questo termine dal sapore catalano si indica nella parte meridionale della Sardegna il complesso di conoscenze e operazioni necessarie a «raccogliere i frutti della terra». Fin dal titolo questo fondamentale saggio di Giulio Angioni sul lavoro contadino (prima edizione nel 1976) condensa il suo spirito e le sue intenzioni: la scelta della parola sarda è il contrassegno di un’operazione che muove dall’interno, dal basso. L’idea-guida forte de Sa laurera, che a distanza di quasi trent’anni dalla sua prima uscita a stampa resta contributo scientifico ineguagliato sull’argomento, è infatti quella di restituire una visione del «come i contadini vedono, pensano e rappresentano il proprio lavoro quotidiano», comprese le aspettative e le speranze a questo connesse, fino alle implicazioni estetiche. Su solide basi materialistiche e dialettiche, in sintonia con la migliore letteratura antropologica, il problema del lavoro viene inteso in tutta la sua verticalità sociale. Il risultato è quello di un quadro esaustivo delle tecniche contadine tradizionali che si rivela un viaggio di parole-cose in cui la documentazione prodotta si spinge costantemente oltre l’inventario, aldilà del «museo morto».
Fra le sue opere di narrativa nel catalogo Il Maestrale ricordiamo: L’oro di Fraus (1988, 2000), Il sale sulla ferita (1990, 2010, finalista Premio Viareggio 1990), Una ignota compagnia (1992, 2007, finalista Premio Viareggio 1992), Alba dei giorni bui(2005, 2009 - Premio Giuseppe Dessì 2005), La pelle intera (2007); Doppio cielo (2010), Sulla faccia della terra (Il Maestrale/Feltrinelli 2015, Premio Pozzale Luigi Russo 2015). Altri romanzi sono usciti per Sellerio, fra cui: Assandira (2004),Le fiamme di Toledo (2006, Premio Corrado Alvaro 2006, Premio Internazionale Mondello 2006). Della vasta produzione saggistica citiamo: Sa laurera: Il lavoro contadino in Sardegna (Edes 1976, Il Maestrale 2005), Il sapere della mano: saggi di antropologia del lavoro (Sellerio 1986), I pascoli erranti. Antropologia del pastore in Sardegna (Liguori 1989), Fare dire sentire. L’identico e il diverso nelle culture (Il Maestrale 2011).