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Una tragedia negata è una minuziosa e lucida analisi della narrativa italiana ispirata agli anni di piombo. Due gli aspetti nodali individuati che legano i numerosi testi presi in esame: l’assenza della figura del nemico e la conseguente negazione della cifra tragica nei sanguinosi eventi che caratterizzano il periodo in questione. In tutti i libri analizzati la scelta della lotta armata viene declinata all’interno di un ambito familiare, quasi a voler “disinnescare” la violenza contenuta in quei fatti di sangue. Lo sguardo gettato sull’esperienza terrorista da questi romanzi è sempre sghembo, indiretto, come a rendere più “accettabile” la realtà in cui i terroristi sono immersi, cancellandone ogni valenza tragica. L’autore non trascura di prendere in considerazione la funzione mimetica di alcuni tra i film più significativi sul terrorismo (fra cui Buongiorno notte, La meglio gioventù) e la deflagrante potenza espressiva di Sciascia e Pasolini che, proprio perché non nega la tragedia, fa da contraltare all’“autocensura” presente nelle opere esaminate. Una tragedia negata è lettura indispensabile per chi voglia affrontare un’analisi completa del terrorismo rosso e nero così come viene raccontato nella gran parte dei romanzi italiani. L’appendice a fine testo riporta una serie di interviste agli autori i cui romanzi sono stati analizzati in questo illuminante saggio.
Demetrio Paolin (1974) vive a Torino dove svolge l’attività di ufficio stampa. Ha pubblicato Il pasto grigio (Untitled Editori); alcuni suoi racconti sono apparsi in riviste (Nuova Prosa, Greco&Greco), su Nazione Indiana e in antologie (Vite rovinate dal pallone, Giulio Perrone Editore). Ha curato, per le edizioni Dell’Orso, le memorie di Giuseppe Calore raccolte ne Il partigiano disarmato. Il suo saggio La memoria e l’oltraggio. Primo Levi interprete di Dante, è stato pubblicato dalla rivista universitaria «Levia Gravia» (Ed. Dell’Orso), un altro suo saggio su Levi è stato pubblicato da Nuovi Argomenti (Mondadori).
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