Alberto Mario Cirese (Avezzano 1921 - Roma 2011), fra i massimi antropologi italiani, ha insegnato dal 1956 al 1971 all’Università di Cagliari, poi docente di Antropologia culturale a Siena (1971-1973) e successivamente a Roma (1973-1992). Vasta e multiforme la sua produzione saggistica, molta della quale d’interesse sardo. Fra i vari volumi si citano: La poesia popolare (1958); Cultura egemonica e culture subalterne. Rassegna degli studi sul mondo popolare tradizionale (1971, 1973); Il folklore come studio dei dislivelli interni di cultura delle società superiori (1971); Intellettuali, folklore, istinto di classe. Note su Verga, Deledda, Scotellaro, Gramsci (1976); Oggetti, segni, musei. Sulle tradizioni contadine (1977, 2002); Dislivelli di cultura e altri discorsi inattuali (1997); Il dire e il fare nelle opere dell’uomo (1998); i fondamentali saggi sulla tecnica della poesia sarda popolare sono raccolti in Ragioni metriche. Versificazione e tradizioni orali (1988).