Giuseppe "Peppinu" Mereu nasce a Tonara il 14 gennaio 1872. Il padre Giuseppe, medico condotto del villaggio, riesce a dare a Peppinu e ai suoi fratelli quella cultura umanistica di base richiesta per l’avvio alle professioni liberali. Il prematuro decesso dei due genitori segna profondamente la vita del poeta che perfeziona da autodidatta la sua formazione senza completare alcun ciclo di studi. Nel 1891 entra nell’Arma dei carabinieri svolgendo servizio a Nuoro e a Osilo dove frequenta ambienti letterari scapigliati e gruppi politici di orientamento radicale e democratico. Nel 1895, accusato di furto, viene imprigionato e sottoposto a giudizio. Assolto dalle accuse viene congedato dall’Arma per infermità. Dotato di spirito caustico e di innate doti poetiche Mereu, evocando fatti ed episodi traumatici della storia dell’Isola e i valori civili che costituivano l’identità regionale, riuscì a emergere dalla folla dei poeti in lingua sarda. Nelle sue poesie, scritte in logudorese, egli sperimenta modelli e generi poetici diversi e mostra una grande padronanza stilistica. Povero, emarginato e sofferente per il diabete, il poeta morirà nel suo paese natio l’11 marzo del 1901. La considerazione e il rispetto con cui la critica letteraria ha accolto fin dalla sua pubblicazione (1899) l’unico volume di poesie di Mereu dà la misura del valore che l’opera del poeta tonarese aveva già assunto agli occhi dei contemporanei tanto da essere considerata tra i contributi più apprezzabili e significativi della poesia sarda.