Romanzo corale di un paese immaginario ma verosimile della Sardegna, i Diavoli di Nuraiò si compone delle storie personali e collettive dei poveri diavoli del titolo, narrate in prima persona o con una terza persona che condivide con i personaggi la concitazione, la fretta quasi l'urgenza del racconto, nonché la sensazione che tutto, alla fine, finirà per riportare al punto di partenza: l'impossibilità della fuga dal villaggio, invisibile carcere dove i diavoli s'agitano, corrono, si dannano e maledicono ma alla fine restano, o tornano, sudditi senza voce di Comare Vita.