Uscendo sul finire del 1895 con la prefazione dell’esigente e autore vole Ruggero Bonghi, Anime oneste segna il vero inizio della celebrità di Grazia Deledda. Ha 23 anni la scrittrice in erba quando confeziona su commissione dell’editore Cogliati questo «romanzo famigliare» ‘buonista’: un libro di genere ma «nel suo genere – secondo il giudizio privato dell’autrice – molto più bello» del complementare La via del male (1896). E difatti Anime oneste, ritoccato da Deledda per l’edizione Treves del 1910 qui riprodotta, regge ancora bene a una lettura odierna. Quantomeno ha il pregio di rivelare la narratrice dalla voce già distinguibile che sviluppa, entro una trama lineare e robusta, alcuni dei temi e motivi portanti della futura opera romanzesca, fra potenza delle passioni, dramma e sacrificio.