Chi ha assassinato il collezionista Ferdinand Torrentà e perché? Sono questi i due enigmi a cui Manu Uriarte, libraio antiquario di Barcellona, deve dare risposta. Fino al tragico evento la sua è un’esistenza tranquilla: trascorsa nella ricerca di pregiate edizioni con l’aiuto della signora Bonsoms, impreziosita dall’amore per Vicki, scandita dagli incontri col vecchio Torrentà, scorbutico cliente. Un giorno però tutto cambia. L’uomo - da tempo sulle tracce del Rosenbach, vocabolario del 1502 - gli invia un biglietto esortandolo a raggiungerlo a Perpignan, la sua città, per un’importante comunicazione. Ma all’appuntamento, in una sera piovosa di fine novembre, Torrentà non si presenta, e il libraio, impensierito, si reca alla sua villa. La biblioteca è nel caos, il cadavere del vecchio è adagiato su una poltrona, e i vetri nella stanza vibrano al Requiem di Mozart che risuona da una cassa. Terrorizzato, Manu raccoglie in fretta pochi volumi e fugge. Una convocazione dell’avvocato di Torrentà, una valigia piena di carte antiche in lingua sarda e la fotografia del Malvagio - uomo dallo sguardo impenetrabile - conducono Uriarte nel cuore della Sardegna. È l’amico Giacomino Calamida, esperto bibliotecario, ad accompagnarlo in un’avventura densa di pericoli nei territori fra Nuoro e Orgosolo. In questo luogo di conflitti, altri fatti, rimasti a lungo segreti, si intrecciano all’indagine sull’omicidio. E la vicenda si infittisce di nuovi misteri. Traduzione di Francesco Ferrucci.