La Sardegna del sud, anni ’90 del Novecento. La discendenza dei Tanchis può contare su una dozzina di giovani nipoti che insieme, da anni, si accampano nella villa al mare dei nonni e vivono lunghe estati selvatiche. Massimo, quindicenne troppo in carne e indifferente all’altro sesso, è il nipote prediletto di nonno Armando. Il capostipite dei Tanchis è un uomo bizzarro, a settant’anni suonati tormentato dai segni di una malattia mentale. Vanta una carriera di perdigiorno: ha campato la famiglia, moglie e sette figli, con la rendita dei diritti d’autore della sua unica canzone famosa, Adesso sì. Con la somma sborsata da una casa musicale russa per il copyright del brano, ha acquistato una vecchia barca a vela, rinominata col nome della sua indulgente ma temibile consorte: Schiavina. È l’estate del 1993 quando gli ormoni disperdono il branco dei cugini maschi, aizzandoli a correre dietro le prime gonnelle. Non corre Massimo, che una mattina all’alba è svegliato di soprassalto da nonno Armando per essere trascinato in un’inaspettata avventura: la traversata del Tirreno. Con loro c’è Zazà, lo zio scapolo, fantasioso e scapestrato. E la mascotte Bobbissolo: un cormorano dal grande ciuffo, astuto e sornione. Il vecchio conduce la strana ciurma dalla Sardegna alle isole Egadi a largo della Sicilia. Sbarcano a Marettimo, dove cinquant’anni prima, in tempi di guerra, nonno Armando ha prestato servizio come marinaio su una posamine. La missione appare segreta, ma chissà che non si colleghi all’unica hit prodotta dal genio di Armando Tanchis, Adesso sì, magari col favore di una musa amorosa, di una passione mai spenta nel cuore e nella mente di un uomo che, ogni giorno di più, sente svanire il proprio intelletto.
Adesso sì