La raccolta completa delle poesie di un esponente di spicco della "letteratura de-centrata" italiana e della "scrittura migrante". Versi fra la Sardegna, la Germania e l'Europa, parole-segni di una vita votata alla letteratura e alla poesia.
«Parole sussurate all’orecchio di un confessore laico, il lettore, che non osa fare domande ma ascolta in silenzio le parole del poeta. Che altro può essere la poesia lirica se non una ininterrotta confessione? Ma può succedere che il lettore-confessore sia intimidito dalle parole della poesia, e paradossalmente sia lui a sperare nell’assoluzione. Dunque confessione del poeta al lettore, ma anche confessione del poeta a se stesso, unico privilegiato lettore-confessore. Questo doppio statuto non rivela tutti i segreti (un poeta senza segreti non è un poeta) e può essere una ragione in più del fascino alto e strano della lirica di Salvatore A. Sanna. La poesia si può leggere con timidezza, rispetto o deferenza letteraria, ma quando chi la legge si sente coinvolto in aree che sfuggono alla sua competenza non ha altra risorsa che aprire senza rimosrsi qualche spiraglio alla propria indole e lasciarsi andare a un confortevole gioco di predilezioni personali.»
Luigi Malerba