Gianni Caria (Sassari, 1960), magistrato, è attualmente Procuratore della Repubblica di Sassari. Per Il Maestrale ha pubblicato il romanzo Sabbie (2023), preceduto da Il presidente addormentato (Bibliotheka 2018) e dal libro di esordio La badante di Bucarest (Robin 2012; Il Maestrale 2024), già vincitore del Premio Giovani Lettori - Memorial Gaia di Manici Proietti (Perugia, 2013) e piazzatosi al secondo posto nel giudizio del Comitato di Lettura della XV Edizione del Premio Primo Romanzo Città di Cuneo (2012-13).
Patrick Chamoiseau è nato nel 1953 a Fort-de-France (Martinica) dove lavora come assistente sociale per il reinserimento degli ex carcerati. Da sempre interessato in modo quasi etnografico alle forme culturali martinicane in via d’estinzione, considera la memoria e il radicamento nel passato come il punto di partenza per uno slancio verso il mondo futuro. La lingua in cui scrive i suoi romanzi si rifà a strutture grammaticali, suoni e concetti della lingua creola. Texaco (1992), il suo terzo romanzo, ha vinto il prestigioso Premio Goncourt, regalando fama internazionale al suo autore. La sua opera, molto ricca anche dal punto di vista delle intersezioni con i più diversi generi letterari, mostra spesso percorsi di sopravvivenza in una realtà dominata. Di Patrick Chamoiseau sono pubblicati in italiano: Cronaca delle sette miserie (Serra e Riva 1991), Texaco (Einaudi 1994; Il Maestrale 2004), Solibo Magnifique (Einaudi 1998), e il saggio scritto in collaborazione con Jean Bernab e Raphael Confiant, Elogio della creolità (Ibis 1999).
Roberto Concu Serra è nato a Nuoro nel 1965. Ha partecipato a diverse manifestazioni artistiche in qualità di autore e regista. Alcune sue poesie sono apparse nelle riviste di settore.
Rossana Carcassi è nata a Sassari. Vive da sempre a La Maddalena, dove lavora e scrive. L'orafo è l suo primo romanzo, col quale ha vinto nel 2004 il "Premio Junturas".
Rossana Copez, cagliaritana e amante della sua città, è laureata in Filosofia, Specializzata in Studi Sardi, ha insegnato Italiano e Storia negli istituti superiori. Ha scritto con Sergio Atzeni Fiabe sarde (Condaghes 1979), con Tonino Oppes Tutti buoni arriva Mommotti (Condaghes 2008). Per Il Maestrale ha pubblicato i romanzi: Si chiama Violante (2004), Terra mala (2011), scritto con Giovanni Follesa, insieme al quale ha curato il volume Cent’anni fa arrivò Lawrence (Il Maestrale 2021).
Silvia Contarini è ordinario di letteratura e civiltà italiana contemporanea presso l’Università Paris Ouest Nanterre Le Défense, codirettrice del Centre de Recherches Italiennes e direttrice della rivista Narrativa.
Margherita Marras è professore associato di lingua e cultura italiana presso l’Università di Avignone, autrice di numerosi saggi e monografie sulla letteratura sarda.
Salvatore Cambosu (Orotelli 1895 - Nuoro 1962) E' considerato fra gli scrittori sardi più significativi operanti intorno alla metà del Novecento. Insegnante elementare nelle scuole di vari paesi della provincia di Nuoro, Cambosu si trasferirà subito dopo la prima guerra mondiale a Cagliari, dove inaugura un'intensa attività pubblicistica, sia sulle pagine del quotidiano «L'Unione Sarda», sia per prestigiose testate nazionali quali «Il Politecnico» di Vittorini e «Il Mondo» di Pannunzio. Fra le sue opere di narrativa ricordiamo: Lo zufolo (1932); Una stagione a Orolai (1957); Lo sposo pentito (Il Maestrale 1992). Ma la sua opera più significativa resta quell'originale summa della cultura sarda - attraverso un impasto di testi recepiti dalla tradizione e di rielaborazioni testuali d'autore - che è Miele amaro (Vallecchi 1954; Il Maestrale 1999).
Ugo Collu , già docente di Filosofia, autore di saggi di filosofia, arte e letteratura. Su Salvatore Satta, in particolare, ha organizzato e diretto vari convegni di studio, tra cui quello internazionale "Salvatore Satta Giurista-scrittore"del 1989, della morte nel 2015 (di cui i presenti atti).
Luca Ciarabelli (Città di Castello, 1971), vive da tempo nella nobile città di Ravenna, e a volte in quella meno nobile di Puerto Angel (Messico). Ha esordito con Il bambino che fumava le prugne (Il Maestrale 2008), seguito da Il paese dei Pescidoro (Il Maestrale 2009).
Paolo Casadio (Ravenna, 1955), figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, si affeziona alla espressività della lingua romagnola e al suo corrompersi con l’italiano. Inevitabile l’incontro con Ciarabelli, e la scrittura insieme di Alan Sagrot, suo primo romanzo.