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Con la sua opera d’esordio Concerti senza orchestra (1999), Nicola Lecca s’impone come uno dei più alti talenti letterari della sua generazione, ricevendo, fin da subito, autorevoli riconoscimenti e diventando il più giovane finalista nella storia del Premio Strega. «Otto racconti belli e disturbanti»: così, sul «Corriere della Sera», Giovanni Pacchiano definirà le otto storie che compongono questo libro e che si ostinano a indagare con disarmante purezza la potenza della musica: capace di colmare i più profondi vuoti esistenziali e di rendere accettabile il degrado di un presente dominato dalla superficialità e dall’impazienza.
NICOLA LECCA (Cagliari, 1976) è uno scrittore nomade che ha vissuto in molte grandi città europee. Esordisce con la raccolta di racconti Concerti senza orchestra (Marsilio 1999), riproposta da Il Maestrale in questa edizione. Per Mondadori ha pubblicato: Hotel Borg (2006), Il corpo odiato (2009), La piramide del caffè (2013), I colori dopo il bianco (2017, premio Elsa Morante) e Il treno di cristallo (2020). Le sue opere sono presenti in oltre quindici Paesi europei e in Brasile. All’età di ventisette anni ha ricevuto il Premio Hemingway per la letteratura, grazie alla sua raccolta di racconti Ho visto tutto (Marsilio 2003; Il Maestrale 2022). È editorialista de «L’Unione Sarda» e da molti anni i suoi articoli appaiono su «la Repubblica».