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Nada Senes è la prima vicecommissaria nera italiana. Dopo i trascorsi nei NOCS e un incidente in elicottero in cui ha perso la sua squadra, viene prosciolta da ogni responsabilità e assegnata alla questura di Nùoro, la città della Sardegna interna dove aveva vissuto alcuni anni d’infanzia. È la prima settimana del nuovo incarico di Nada, nel novembre 2019, quando viene trovato in campagna un cadavere non identificabile di un nero, due minorenni muoiono per overdose e un orso fugge dallo zoo privato di un ex sequestratore che gestisce il traffico di cocaina. Nada con la sua nuova squadra avvia le indagini per la identificazione del cadavere e le cose si complicheranno per l’entrata in scena di un gruppo di spacciatori nigeriani che controllano il mercato dell’eroina nel Nord Sardegna. Fra boss dello spaccio o aspiranti tali, prostitute-schiave, investigatori corrotti, pubblici ministeri che dalla vicecommissaria Senes si attendono un riscatto da lei invece respinto, Nada dovrà fare i conti con una vicenda ingarbugliata che la metterà ogni giorno di più di fronte ai fantasmi della propria esistenza e rinnoverà i traumi causati da una società incapace di comprendere la diversità.
Mauro Pusceddu nasce a Nuoro il 5 maggio del 1969 giusto in tempo per non ricordare nulla dello scudetto del Cagliari e dello sbarco sulla luna, eventi che segneranno il suo immaginario pop. Non è diventato né calciatore né astronauta ma nelle sue vite precedenti è stato avvocato, boy-scout, maratoneta interiore, collezionista di francobolli, imbucato in un complesso musicale, componente del collettivo di scrittura Elias Mandreu, con cui ha pubblicato due romanzi: Nero riflesso e Dopotutto (Il Maestrale 2009 e 2010). Poi è diventato autore con “il suo vero nome”, con un romanzo che s’intitola, guarda caso, Il mio vero nome (Il Maestrale 2016). È tuttora un miope lettore bulimico, un runner sempre meno veloce e sempre più filosofo che invecchia commuovendosi per i film di fantascienza e per una carbonara fatta come si deve. È coautore di Amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione (con Elena Meloni; Giuffrè 2010). È magistrato dal 1998.