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Anni '60 del Novecento: Sardegna. Stranieri venuti dal mare nominano Costa Smeralda quella parte inabitata di litorale che i nativi galluresi chiamano, nel loro sardo-corso, Monti di Mola. Così inizia la favola turistica, un inizio ignorato dalle odierne cronache mondane delle estati “smeraldine”. Alle origini di quella favola, e nei profondi retroscena della leggenda, va invece il nostro narratore, per dirci la storia mai detta di un luogo che si ritiene a torto di conoscere. La storia s’incarna nelle vicende e passioni di un’intera famiglia che ha venduto le sue proprietà terriere ai costruttori del paradiso vacanziero. Il patriarca pastore di capre, resistente ma con un destino di spaesamento e sensi di colpa. Una moglie costretta nella mediazione fra vecchio e nuovo. Il luccichio del nuovo che abbaglia due dei tre figli e in particolare la donna, Caterina, tutta tesa all’abolizione incondizionata di un cupo passato. E il terzo figlio, che ha studiato in Continente e alle favole è disposto a credere ben poco. Amore, sesso, modi di vita, senso delle cose e degli uomini: niente sfugge a un cambiamento istantaneo e senza precedenti nella storia dell’Isola, dove due mondi s’incontrano, senza comunicare o integrandosi in suadenti quanto folcloristiche finzioni.
Bachisio Bandinu (Bitti 1939), intellettuale, pubblicista e studioso di cultura popolare. Laureato in Lettere, ha conseguito il diploma in giornalismo e in radio televisione presso la Scuola delle Comunicazioni Sociali dell'Università Cattolica di Milano. È stato collaboratore del «Corriere della Sera» e direttore de «L'Unione Sarda». Fra i suoi libri ricordiamo: Il re è un feticcio (Rizzoli 1976, scritto con Gaspare Barbiellini Amidei), Costa Smeralda (Rizzoli 1980) aggiornato in Narciso in Vacanza (AM&D 1994), Lettera a un giovane sardo (Della Torre 1996), La maschera, la donna, lo specchio (Spirali 2004), Il quinto moro. Soru e il sorismo (Domus de Janas 2007, scritto con Salvatore Cubeddu); Pro s’indipendèntzia (in sardo e italiano; Il Maestrale 2010); Noi non sapevamo (in italiano e sardo logudorese/campidanese/gallurese; Il Maestrale 2016). Nella narrativa ha esordito con L’amore del figlio meraviglioso (Il Maestrale 2011) e proseguito con Il cammino lento dell’ombra (Il Maestrale 2017).