Massimino Piras, detto Vinnèpaitutti (“ce n’è per tutti” nel sapido dialetto di Sassari), viene trovato morto, accoltellato. Dalle testimonianze di personaggi amaramente goliardici e sempre indecisi tra moralismo e morbosità, Vinnèpaitutti appare come il torbido responsabile del degrado di una comunità: feste gay, soldi sporchi, traffici ambigui… Una morte, secondo molti, inevitabile quella di Massimino. Qualcuno, però, va oltre gli angoli scuri della sua vita, e torna ai ricordi di un’età in cui non si può essere colpevoli, ma solo vittime… Hanno morto a Vinnèpaitutti è una tragicommedia salace, ritratto malinconico di una città che, attraverso il mistilinguismo dei racconti paralleli, inspira dai bassifondi la sua sarcastica e rassegnata essenza.