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Massimino Piras, detto Vinnèpaitutti (“ce n’è per tutti” nel sapido dialetto di Sassari), viene trovato morto, accoltellato. Dalle testimonianze di personaggi amaramente goliardici e sempre indecisi tra moralismo e morbosità, Vinnèpaitutti appare come il torbido responsabile del degrado di una comunità: feste gay, soldi sporchi, traffici ambigui… Una morte, secondo molti, inevitabile quella di Massimino. Qualcuno, però, va oltre gli angoli scuri della sua vita, e torna ai ricordi di un’età in cui non si può essere colpevoli, ma solo vittime… Hanno morto a Vinnèpaitutti è una tragicommedia salace, ritratto malinconico di una città che, attraverso il mistilinguismo dei racconti paralleli, inspira dai bassifondi la sua sarcastica e rassegnata essenza.
Antonio Nello Rubattu è nato a nato a Sassari nel 1953. Dopo gli studi a Bologna ha lavorato come addetto stampa per importanti organizzazioni e aziende italiane. Da quindici anni vive a Bruxelles. Presidente di Su Disterru, Onlus di “sardi di fuori”; ha dato vita in Sardegna, ad Asuni, un piccolo paese di 400 abitanti, ad un centro di documentazione sulla diaspora dei sardi. Con un gruppo di scrittori, poeti, attori, musicisti e intellettuali vuole trasformare Asuni nel paese della poesia. Hanno morto a Vinnèpaitutti è il suo primo romanzo.
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