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Erede e attuale esponente della coralità sarda di scuola nuorese, Alessandro Catte ne ricostruisce in questo libro le vicende ufficiali e quelle sotterranee, passando in rassegna i protagonisti (voci, compositori, musicisti, poeti) di questo nuovo corso della polifonia sarda iniziato negli anni Cinquanta del Novecento, esemplificandolo con corredo di spartiti attraverso i brani più celebri: da A s’andira a Sa còzzula, da Deus ti salvet Maria a Su perdonu, da Adios Nugoro amada a Non potho reposare. Un percorso collettivo e personale insieme, dove il «miei» del titolo abbraccia il senso d’appartenenza ai «canti» tradizionali e l’invenzione da parte di Catte di «canti» nuovi, prosecuzione e rigenerazione di quelli tradizionali. I miei canti è un libro versatile: racconto storico, memoria, utile al semplice curioso, al cultore e al professionista della coralità che trova qui un repertorio di ben 50 partiture. Corredano il volume immagini che ritraggono luoghi e volti di questa avventura moderna ma ormai storica della musica vocale sarda.
Indice: Prefazione di Marco Lutzu. – Prefazione di Bepi De Marzi. – Parte prima. Percorsi di memoria. – Gli inizi. – Gli anni Cinquanta. – Gli anni Sessanta. – Gli anni Settanta. – Gli anni Ottanta. – Gli anni Novanta. – Gli anni Duemila. – Il Coro Ortobene. – Parte seconda. I miei canti. – Il coro Ilune. – Note biografiche sui poeti. – Appendice. Quell’Ave Maria. Un ritratto di Antonietta Chironi. – Biografia
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