Sergio Atzeni (1952-1995) ha vissuto a Cagliari, la sua città, fino al 1987. Dopo gli anni sardi, segnati da intensa attività giornalistica, una manciata di lavori letterari e un romanzo, passa il mare. Viaggia per l’Europa, stabilendosi poi a Torino, con una parentesi sui colli emiliani. Vive otto anni fecondi di scrittura – fra traduzioni, pubblicistica e narrativa – fino alla morte (settembre 1995) nel mare di Carloforte. Lascia una densa produzione romanzesca: Apologo del giudice bandito (Sellerio 1986); Il figlio di Bakunìn (Sellerio 1991); Il quinto passo è l’addio (Mondadori 1995; Il Maestrale 1996). Postumi vengono pubblicati: Passavamo sulla terra leggeri (Mondadori 1996; Il Maestrale 1997) e Bellas mariposas (Sellerio 1996); la raccolta completa delle poesie Versus (Il Maestrale 2008); le prose: Raccontar fole (Sellerio 1999); i racconti: Racconti con colonna sonora (Il Maestrale 2002; 2008); Gli anni della grande peste (Sellerio 2003); I sogni della città bianca (Il Maestrale 2005); la raccolta completa di Scritti giornalistici (Il Maestrale 2005).