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Davvero il lettore incontra in Paese d'ombre un romanzo corale. La storia di Angelo Uras, fra Ottocento e Novecento, e del paese di Norbio (la Villacidro natale dello scrittore) E' la storia di un popolo in un periodo tra i più drammatici della sua storia. Ma Angelo eredita soprattutto dal vecchio Fulgheri una visione illuminata del mondo e del vivere sociale, unita ad un sentimento di pietà verso gli uomini, il mondo vegetale e quello naturale Pubblicato per la prima volta nel 1972 (Premio Strega nello stesso anno), Paese d'ombre rappresenta l'apice dell'opera narrativa di Giuseppe Dessì. Ripercorrendo la vita di Angelo Uras, dall'infanzia alla vecchiaia, nella realtà paesana di Norbio (la Villacidro dello scrittore), Dessì costruisce uno degli affreschi più sontuosi e suggestivi della Sardegna fra Otto e Novecento. Un romanzo in cui s'intrecciano con sapientissimo dosaggio realtà storica, problematiche sociali e antropologiche, tensione etica, ed emozione poetica.
Giuseppe Dessì nasce a Villacidro nel 1909, frequenta il liceo a Cagliari e poi intraprende gli studi universitari a Pisa, dove entra in contatto con uno stimolante ambiente culturale. Ottenuta la laurea, frequenta gli intellettuali che gravitano intorno alla prestigiosa rivista «Letteratura». Insegna in varie città d'Italia e in seguito ottiene l'incarico di ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione. Gli esordi come narratore risalgono al 1939 (i racconti de La sposa in città e il romanzo San Silvano). Seguono poi numerosi titoli fra cui Michele BoschinoI passeri (1953), Il disertore (1961). Muore a Roma nel 1977.