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Nel deserto post-industriale del Sulcis - tra fabbriche e miniere chiuse e povertà - Denis, figlio adolescente di un operaio in cassa integrazione e nipote di un nonno comunista pervicace, rifiuta il piccolo mondo da cui proviene. Abbandonata la scuola, si dà allo spaccio di droga e sogna di partire per diventare un bodyguard. Si accorge di lui Severino, ex soldato della Legione straniera, che lo inizia a una cultura della forza e ad un’ideologia di destra. Dietro l’arruolamento c’è un progetto di cui Severino è il braccio armato, e in cui sono coinvolti faccendieri locali interessati al patrimonio di archeologia industriale del Sulcis e all’affare delle bonifiche del territorio. Ma c’è chi, come i ragazzi guidati dalla bella e determinata Alessandra, occupa un ex stabilimento minerario per farne un centro sociale. Tra attentati dinamitardi, ex minatori esperti di esplosivo, gruppi di potere e pestaggi di marca pseudo-politica prendono corpo personaggi di grande spessore umano come Pietrino, nonno di Denis, o Eugenio, un suo amico intellettuale, o ancora il maresciallo Sanna dei carabinieri. Tutti impegnati a districare un intreccio drammatico dagli esiti imprevedibili.
Marco Corrias, giornalista professionista, attualmente in pensione, è nato a Fluminimaggiore, in Sardegna e vive a Roma. Ha lavorato alla «Nuova Sardegna» ed è stato inviato speciale per il settimanale «Epoca» e per «Terra!» programma d’attualità e approfondimento del Tg5. Collabora al settore inchieste di Repubblica.it. Autore di reportage e inchieste in Italia e all’estero, ha scritto tre libri: Mio figlio Farouk, anatomia di un rapimento (Rizzoli 1993); Mino Pecorelli, un uomo che sapeva troppo (Sperling & Kupfer 1996); Il Pozzo Zimmerman, storia di un minatore dalla luce al buio andata e ritorno (Demos 1999).
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