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Pubblicato per la prima volta nel 1962, Quelli dalle labbra bianche rappresenta un capitolo fondamentale nella scoperta poetica e narrativa di una Sardegna senza compiacimenti etnici. Ma il romanzo di Masala è soprattutto l’invenzione letteraria del villaggio-universo di Arasolè. Ad Arasolè la storia mondiale è passata col suo luttuoso lascito di guerra. Ad Arasolè, un giorno, il campanaro Daniele Mele, suonando “a doppio”, chiama a raccolta i compaesani per rendere omaggio, dopo vent’anni, ai caduti in guerra. Daniele Mele, unico superstite fra i compaesani spediti nella disastrosa avventura, è la voce recitante della memoria di una sottostoria che riporta alla trincea, al caposaldo tre della linea K sul fronte russo. Fra gli orrori del fronte e i ritorni al villaggio e alle sue storie nasce in queste pagine la poesia della solidarietà contro la retorica e la logica dell’eroismo.
<p>Francesco Masala (1916) E' tra i massimi esponenti della letteratura sarda del Novecento. Autore di romanzi: <em>Quelli dalle labbra bianche</em> (Feltrinelli 1962; Il Maestrale 1995) e <em>Il parroco di Arasolè</em> (Il Maestrale 2001); poeta bilingue con le <em>Poesias in duas limbas</em> (Scheiwiller 1981); saggista e autore di teatro. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue.</p>