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Alle coordinate geografiche di una Sardegna precisa e individuabile si sovrappone in questi racconti una mappa dell’assurdo che offre una prospettiva inusuale su questa terra e soprattutto sulla sua anima nera. Fra i personaggi che si muovono nella dimensione letteraria del legal thriller troviamo coltivatori di marijuana, carabinieri, pubblici ministeri, avvocati, professori, scrittori, artisti, nobildonne decadute. Figure concrete che giocano però sempre con alter ego molto speciali: vampiri, streghe, mutanti, telepati, ombre dell’altro mondo e animali mostruosi… Come il gattiglio: incrocio fra gatto e coniglio venuto fuori da una reale bufala giornalistica, il mostro emblema di un narrare in stile crossover che ha per imperativo l’ibridazione, dove livello del reale e livello del fantastico s’incrociano e gareggiano, e finiscono per equivalersi.
Mauro Pusceddu nasce a Nuoro il 5 maggio del 1969 giusto in tempo per non ricordare nulla dello scudetto del Cagliari e dello sbarco sulla luna, eventi che segneranno il suo immaginario pop. Non è diventato né calciatore né astronauta ma nelle sue vite precedenti è stato avvocato, boy-scout, maratoneta interiore, collezionista di francobolli, imbucato in un complesso musicale, componente del collettivo di scrittura Elias Mandreu, con cui ha pubblicato due romanzi: Nero riflesso e Dopotutto (Il Maestrale 2009 e 2010). Poi è diventato autore con “il suo vero nome”, con un romanzo che s’intitola, guarda caso, Il mio vero nome (Il Maestrale 2016). È tuttora un miope lettore bulimico, un runner sempre meno veloce e sempre più filosofo che invecchia commuovendosi per i film di fantascienza e per una carbonara fatta come si deve. È coautore di Amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione (con Elena Meloni; Giuffrè 2010). È magistrato dal 1998.