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Studi e testimonianze - Con un Apparato iconografico di 78 immagini
La costruzione delle identità dipende da processi articolati che individuano e valorizzano quanto è ritenuto proprio o tipico di persone, gruppi, luoghi… Questi processi, sempre selettivi e variamente fondati, si verificano anche e con forte impatto nella Sardegna contemporanea. Dal secondo dopoguerra a oggi, produzione, distribuzione e fruizione delle arti legate all’isola hanno intercettato tendenze internazionali eterogenee e divergenti. Al contempo hanno incluso o escluso nelle pratiche e nei discorsi elementi considerati endemici, autoctoni e tradizionali ‘sardi’. Tali elementi hanno di conseguenza acquisito valore di marcatori simbolici, incidendo con effetti diversi nelle narrazioni identitarie e nelle definizioni dell’appartenenza culturale. Arte, cinema e musica hanno contribuito a creare icone della Sardegna e dei Sardi. Un’iconografia in cui ci si riconosce o meno, oppure si possono ravvisare caratteri percepiti come autentici e/o stereotipici. Il presente volume inquadra, analizza e documenta manifestazioni e fenomeni di questo tipo in un’ottica multidisciplinare.
Studi di: Giuliana Altea • Giulia Aromando • David Bruni • Clementina Casula • Marco Cosci • Paolo Dal Molin • Antioco Floris • Marina Guglielmi • Rita Ladogana • Luca Lecis • Marco Lutzu • Ignazio Macchiarella • Carlo Maxia • Gino Satta • Franciscu Sedda • Jacopo Tomatis • Maria Bonaria Urban • Bepi Vigna
Testimonianze di: Tonino Casula • Giovanni Columbu • Enrico Corte • Enzo Favata • Paolo Fresu • Elena Ledda • Salvatore Ligios • Franco Madau • Salvatore Mereu • Ruben Montini • Andrea Nurcis • Franco Oppo • Marco Antonio Pani • Zoe Pia • Pinuccio Sciola. -- Curate da: Massimo Atzori • Simone Cavagnino • Irene Coni • Claudio Loi • Carlo Maccioni • Marta Melis • Giulia Pilloni • Giulia Pisu • Giacomo Serreli
«Giocare con la creta era un po’ come maneggiare la pasta del pane… Le donne di casa si riunivano prima dell’alba alla vigilia delle feste e mi trovavano in attesa di partecipare al loro gioco… Ogni porzione di pasta si trasformava… come seguendo una propria legge interna alla materia… Arturo Martini mi rese consapevole di questo rapporto: La scultura deve diventare come pane che lievita».
Maria Lai, artista, Le ragioni dell’arte
«In quest’ottica la contrapposizione e l’incompatibilità tra le procedure compositive colte e la musica popolare (che per molti anni mi erano parse insanabili) non avevano più ragione d’essere e, da questo momento, i modelli della musica popolare della Sardegna entrano nelle mie opere come componenti strutturali alla pari delle altre».
Franco Oppo, compositore, Autoanalisi
«Un giorno a casa dei miei genitori era venuto per una visita Costantino Nivola… Avevamo nella terrazza un consistente e bellissimo pezzo di ossidiana che avevo più volte tentato di scolpire con il solo risultato di fratturarlo… “Ogni pietra – mi spiegò – ha un proprio carattere. Questo carattere deve essere rispettato”. Fine della lezione di scultura».
Giovanni Columbu, regista, Rispettare la materia. Cinema e identità