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Può un omicidio essere vero e falso contemporaneamente? E una menzogna è sempre un albero di frutti cattivi? Sardegna, anno 2016: il professor Brau è un giovane e brillante studioso di Storia del Diritto, appassionato teorico e annoiato commissario negli esami per avvocato. Però durante uno di questi concorsi è scosso dalla deflagrante scoperta di un plico contenente un carteggio e uno strano memoriale: vecchi di trecento anni e (si vede subito) rivelatori di una storia occultata. Brau s’immerge nella lettura della corrispondenza fra Vicente Bacallar Sanna – diplomatico e letterato sardo travolto dalla tempesta della guerra di successione spagnola – e alcuni dignitari tedeschi. Lettere e memoriale svelano il retroscena del progetto di un regnante tedesco per l’Isola, mentre nel 1713 Max Emanuel di Baviera è in effetti designato Re di Sardegna. Bacallar stende il pamphlet La Sardegna paraninfa della pace, stampato anonimo nel 1714, rivolto ai regnanti d’Europa per persuaderli della convenienza di ottenere il Regno Sardo. La Paraninfa raffigura l’isola mediterranea come un eden; è un quadro a tinte cariche, non senza pennellate mistificanti. Brau, ormai proiettato nella Sardegna del 1713, seguirà il viaggio sull’isola di un prete senza scrupoli e di un rigoroso militare tedesco, Louis Ufer, plenipotenziario del duca di Baviera approdato sul suolo sardo per capire e riferire a Max Emanuel se quella è davvero la terra magnificata nella Paraninfa. Don Vicente è terrorizzato all’idea che si scoprano le sue esagerazioni. A menzogna rischia di aggiungersi menzogna con il pericolo che il suo sogno svanisca nel sangue. A che cosa potrebbe essere disposto il diplomatico purché ciò non accada? Una bugia alla base persino della Storia? Anche Brau, mentre procede con la lettura, di rivelazione in rivelazione, è tormentato dal pensiero di una menzogna su cui ha fondato la propria vita. La Storia e le sue alternative (comprese quelle immaginarie) giocano con la storia individuale e le possibilità dei personali destini, e con la natura del tempo.
MAURO PUSCEDDU (Nùoro 1969), magistrato dal 1998, attualmente è Presidente del Tribunale della sua città. Ha esordito nella narrativa come componente del collettivo di scrittura Elias Mandreu: Nero riflesso (Il Maestrale 2009) e Dopotutto (Il Maestrale 2010). Con il suo vero nome ha pubblicato un romanzo che s’intitola appunto Il mio vero nome (2016); seguono: il romanzo ucronico La paraninfa (2019) e i racconti di genere legal thriller Il gattiglio e altri mostri (2021). Nel 2022 inaugura con Eroina la serie poliziesca che ha per protagonista Nada Senes, di cui questo Spice è la seconda puntata. Tutti i suoi libri sono editi da Il Maestrale.
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