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In libreria dal 21 maggio 2015
Con il supporto e la riproduzione fedele di quasi trenta lettere autografe di Grazia Deledda a Giovanni de Nava, Ludovica de Nava – nipote di Giovanni – ricostruisce una storia, vera e quasi sconosciuta, che illumina uno spaccato della vita della grande scrittrice. È il 1894 quando Giovanni (poeta, pubblicista e conferenziere che, appena ventunenne, aspira a uscire dal mondo provinciale della Calabria) s’imbatte in novelle, versi e saggi della ventitreenne Deledda, appena giunta alla notorietà con il romanzo Fior di Sardegna. Così decide di scriverle per iniziare con lei un rapporto di amicizia. Grazia mostra di gradire l’attenzione che il giovane le dedica e in breve il rapporto si trasforma in amore. Per alcuni mesi la coppia gode del suo mondo immaginario, immersa in un febbrile scambio di lettere e s’illude che tutto sia possibile. Ma la realtà sta per presentare il proprio conto: le famiglie non vedono di buon occhio la relazione, e intendono esercitare la loro influenza su questo amore sbagliato. Fra documento (le lettere) e finzione (anche questa però ispirata alle carte di Giovanni) si snoda l’avvincente storia della passione fra la rosa di Sardegna e la quercia di Calabria, sullo sfondo della storia collettiva di fine secolo (le lotte e le conquiste del Partito Socialista, la repressione dei Fasci Siciliani, il terremoto in Calabria); verso un finale tutto a carico della finzione, ma non improbabile e tutto da scoprire.
Ludovica de Nava, laureata in Lettere Classiche alla Sapienza (1971) è stata ricercatrice universitaria dal 1974 al 1998 occupandosi del recupero di testi medievali e umanistici (vari saggi, pubblicati su «Lettere Italiane», «Archivio Storico Italiano», «Incontri Meridionali», «Quaderni medievali», «Messana» e un’edizione critica di una cronaca medievale: la Ystoria Serenissimi Rogerii di Alessandro di Telese, pubblicata nelle “Fonti Italiane per la Storia d’Italia”, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano, Roma). Accanto all’attività accademica ha coltivato anche una vena più creativa, pubblicando novelle e poesie in varie riviste e un romanzo, Il vivere sottile (Ediz. Associate 1998).