Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Search in posts
Search in pages
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Search in posts
Search in pages
+39 784 440684
info@edizionimaestrale.com
Login
Registrati
Carrello
Accedi
Carrello
Luglio 22, 2008
Metrica e poesia

Se c'è una cosa che certi poeti dimenticano è che non basta mettere in riga le parole, o accontentarsi di certa facile musichetta ritmica, per fare poesia.
Dimenticano, soprattutto, che la poesia non è solo ispirazione, ma ha le sue geometrie interne e le sue regole. E ha dei contenuti che, senza quelle regole, non potrebbero prender forma. Il frutto miracoloso della poesia nasce dunque da un equilibrio difficile e spesso precario tra contenuto e forma.
Un'ottima guida per chiarire con rigore scientifico i termini della questione è il libro di Giancarlo Porcu Régula castigliana, da poco uscito in libreria (Il Maestrale, 2008). Si tratta di un'analisi serrata, da un punto di vista rigorosamente formale, della poesia sarda e spagnola tra il Cinquecento e il Settecento. Porcu, come precisa nell'introduzione, sceglie un tema particolare, la metrica, e all'interno della metrica un settore specifico, la strofica, anzi la strofica comparata, visti soprattutto in relazione con le tradizioni sarda, spagnola, catalana e italiana, e secondo un taglio che va ben oltre la sola analisi formale, dal momento che tien conto anche delle variazioni storiche e sociali. Difficile fare una sintesi del libro per il suo carattere strettamente formale.
Ma è corretto precisare che è proprio il suo rigore scientifico a dare una svolta metodologica all'analisi delle forme strofiche e poetiche. Sfilano così sotto gli occhi del lettore schemi incredibilmente variati, in cui ciascun verso si presenta come realizzazione di un sistema complesso, dalla sesta torrada alla battorina, dalla cantada alle sue numerose variazioni (cantada distesa, longarina e, in area sassarese, la gobbula), alla glosa, che l'autore definisce "un commento in versi di un testo". La glosa (o glossa) parte da una breve proposta tematica, pesada, in genere di quattro o più versi, per una rielaborazione in altrettante strofe, ciascuna delle quali si chiude con la ripresa di un verso della pesada.
Porcu riporta un'intera sestina glossa, che Enrico Costa definisce "stupenda" (cfr. la versione dello Spano su "La Nuova" del 17/07/08), del poeta sassarese Sebastiano Branca (1738-1816), attribuendola, su suggerimento di Bardilio Dettori, a un altro poeta sassarese, Proto Farris, morto suicida a ventidue anni.
Trascrivo così, semplificando l’ortografia, la prima strofa, che contiene il tema via via ripreso a chiusura delle strofe di nove versi: "Divviru a ca t'ha mandaddu / chi comu isthoggu edda sa / chi è superfluu priguntà / comu stia un disdicciaddu (Diglielo a chi ti ha mandato / che come sto lei lo sa / che è superfluo domandare / come stia un disgraziato)". Una guida preziosa quella di Porcu, per chi si interessa di poesia sarda, vista, una volta tanto, in termini scientificamente corretti.


Condividi questo articolo su
Lascia un commento
Iscriviti alla nostra newsletter
Blank Form (#1) (#2)
Seguici su Facebook
Seguici su Twitter
Seguici su Instagram
Seguici su YouTube
Ultimi libri
Il salto del fosso - dall'8 agosto in libreria
vedi ORA
Chiaroscuro
vedi ORA
Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna
vedi ORA
Vita di Arturo Amavìs - In libreria dal 26 giugno
vedi ORA
Perché il vento era nero
vedi ORA
Le due città
vedi ORA
EDIZIONI IL MAESTRALE
VIA MANZONI, 28 - 08100, NUORO
Contatti
TEL. +39 (0)784 440684
info@edizionimaestrale.com
Metodi di Pagamento
Distribuzione Mondadori-Libri
Servizio Clienti Librai - Customer Service Ceva - 
numero telefonico: 0385-569071
Chiudi
EDIZIONI IL MAESTRALE
VIA MANZONI, 24 - 08100, NUORO
cross
0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuoto
    linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram