Perla è una bambina di Sorso, anzi di vicino Sorso come precisa lei stessa. Vive con la madre per tutto l'anno in un minuscolo appartamento di un villaggio-alveare frutto della speculazione edilizia degli anni '70 e '80, a ridosso della spiaggia di Platamona. Giacomo Piras è invece un giornalista vecchio stile - i fatti innanzitutto e poco importa se gli articoli assomigliano a verbali giudiziari. Le loro strade, di Perla e di Piras, non si incrociano, ma è dai rispettivi racconti in prima persona che conosciamo da punti di vista differenti ma complementari lo stesso fatto misterioso accaduto nel settembre 1986 in quel tratto del Golfo dell'Asinara.
La piccola Perla e il cronista Piras sono le voci narranti di Incendi. Racconto di fine estate (Il Maestrale, 128 pagine, 16 euro), esordio letterario di Alessandro Stellino, giornalista e critico cinematografico, collaboratore della "Nuova Sardegna" e del "Dizionario dei film" di Paolo Mereghetti, animatore di un sito di "resistenza critica" dedicato al cinema (filmidee.it).
L'estate 1986 fu una stagione di incendi, come spesso accade in Sardegna, ma è passata soprattutto alle cronache per la clamorosa evasione dell'ex superlatitante Matteo Boe e di un altro detenuto eccellente, Salvatore Duras, dal carcere speciale dell'Isola dell'Asinara, impresa mai riuscita prima d'allora. Un fatto eclatante, che monopolizzò per giorni le pagine dei giornali locali e nazionali con le cronache di una fuga allora inspiegabile e tale da mettere sotto scacco le forze dell'ordine. Nel racconto non mancano citazioni cinematografiche, e forse è proprio il linguaggio del cinema, le sue varie declinazioni, sono alla base del lavoro di Stellino, originale soprattutto dal punto di vista dello stile: una sorta di Blow up letterario, dove il lettore scopre che dietro un'immagine o un fatto ben preciso si può nascondere e svolgersi parallelamente un'altra vicenda, drammatica quanto quella in primo piano, ma destinata a rimanere nascosta proprio per la forza eclatante dell'altra. Così in quei giorni di settembre 1986 il ritrovamento nella spiaggia di due cadaveri, un ragazzo e una ragazza, passerà in secondo piano e resterà sostanzialmente insoluto per la concomitanza con la clamorosa fuga. Solo Piras, il cronista, si porrà interrogativi, come vedremo alla fine del libro.
Ma cosa è accaduto veramente? Anzi, è davvero accaduto? Perla non lo sa, e da bambina sognante qual è non vuole saperlo: sa solo che con quei due ragazzi sfortunati ha passato l'estate più bella della sua vita.