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Un’anziana madre e il figlio sopravvivono periferici alla società. Lei è dotata di occulti poteri ammaliatori, fattucchiera sboccata e irriverente; lui, anima solitaria, legge gli astri in cielo, sa come parlare a piante e animali e lavora come custode nel Compendio garibaldino dell'isola di Caprera. La vita ai margini, con momenti di feroce allegria, si traduce nella perdita di una casa, nel divieto di amore e amicizie, nell’allucinato mondo di una nave in disarmo che riunisce un multiforme popolo di diseredati. Su queste e altre sorprese si gioca il destino della strana coppia di personaggi de Il cielo nevica, in un clima fra grottesco e lirico, nel nord Sardegna, a due passi dalla “garibaldina” isola di Caprera. Anacronistica e surreale presenza, Garibaldi diventa un comprimario d’eccezione, per questi due ribelli magnifici.
Alberto Capitta (Sassari 1954), scrittore, drammaturgo, regista. Autore di cinque romanzi per Il Maestrale: Creaturine (2004; Finalista Premio Strega nel 2005; Premio Lo Straniero 2006); Il cielo nevica (2007; già Guaraldi 1999); Il giardino non esiste (2008); Alberi erranti e naufraghi (2013; Premio Brancati e Libro dell’anno di Fahrenheit); L’ultima trasfigurazione di Ferdinand (2016). È anche autore di storie per ragazzi, illustrate da Elda Broccardo: Quel mangione di Renato (Angelica Editore 2020); Il cacciatore (Imago Edizioni 2021).