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Il gioco del mondo è un gioco d'immagini di un mondo, già durato millenni, terminato di colpo ieri sera, senza celebrazioni che non siano esequie, o mascherate per turisti. Perché non c'è mai nessuno che sia indegno di memoria. Perché contro i danni del tempo abbiamo solo le furbizie del ricordo. Perché se c'è un uso curativo del ricordo, c'è un uso curativo dell'oblio, anche se troppe cose le facciamo come fossero per sempre. Perché poi forse un giorno anche di un mondo come questo si vorrà commemorare l'essere esistito.
Fra le sue opere di narrativa nel catalogo Il Maestrale ricordiamo: L’oro di Fraus (1988, 2000), Il sale sulla ferita (1990, 2010, finalista Premio Viareggio 1990), Una ignota compagnia (1992, 2007, finalista Premio Viareggio 1992), Alba dei giorni bui(2005, 2009 - Premio Giuseppe Dessì 2005), La pelle intera (2007); Doppio cielo (2010), Sulla faccia della terra (Il Maestrale/Feltrinelli 2015, Premio Pozzale Luigi Russo 2015). Altri romanzi sono usciti per Sellerio, fra cui: Assandira (2004),Le fiamme di Toledo (2006, Premio Corrado Alvaro 2006, Premio Internazionale Mondello 2006). Della vasta produzione saggistica citiamo: Sa laurera: Il lavoro contadino in Sardegna (Edes 1976, Il Maestrale 2005), Il sapere della mano: saggi di antropologia del lavoro (Sellerio 1986), I pascoli erranti. Antropologia del pastore in Sardegna (Liguori 1989), Fare dire sentire. L’identico e il diverso nelle culture (Il Maestrale 2011).