La poesia di Peppinu Mereu si muove nella zona mediana tra la poesia tradizionale e la linea alta della tradizione poetica in lingua sarda. Nei versi del poeta tonarese i temi comuni all'area pre-crepuscolare e latamente scapigliata - l'anticlericalismo, la malattia, la deformità, la corporeità, la presenza dell'osceno e del triviale, la satira antifemminile, le istanze progressiste di certo socialismo spesso ingenuamente inteso - convivono con la formularità e i moduli ritmici tipici della tradizione sarda della poesia estemporanea. Mereu è, nelle parole di Giancarlo Porcu, "autore bifronte" (e già questa, avverte il curatore, è semplificazione didattica), in bilico tra oralità e dimensione scritta, tra autobiografia e topos letterario, "contrassegnato da una doppia competenza" che lo colloca in limine tra la tradizione in lingua sarda e il Novecento.