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Da Musil a Borges, la grande letteratura del Novecento è stata attraversata dalla malattia dell'infinito, dallo struggimento per una universalità irraggiungibile. La stessa filosofia ha certificato quella impossibilità indicando mille altri percorsi. Pochissimi hanno però avuto l'ingenuo acume di abbandonare le strade più frequentate e di saggiare i sentieri solitari che potessero condurre a quella Armonia tanto agognata. Antioco Zucca (Villaurbana 1870-1960) è stato fra quei pochissimi. Animato da vivaci interessi culturali, interlocutore di intellettuali di grande richiamo fra i quali ben tre premi Nobel, collaboratore d'importanti riviste internazionali, Zucca fu poeta, polemista, saggista e giornalista. Convinto con Spinoza che «l'amore per l'eterno e l'infinito ricolma l'animo di pura letizia, rendendolo immune da ogni tristezza», il pensatore sardo compose un mosaico filosofico-letterario attentamente concepito, pazientemente modellato, costantemente arricchito, poeticamente accarezzato nell'arco dell'intera sua vita.
Lo studio di Sergio Sotgiu sottrae Zucca al cono d'ombra in cui è stato a lungo abbandonato e ne restituisce un'immagine fresca e nuova, in cui vengono illuminati studi e obiettivi, incontri e scontri, umori e affinità, da Leopardi ad Ardigò, da Bruno a Spinoza, da Rensi a Borges.
Completa il saggio una corposa antologia degli scritti letterari e filosofici di Zucca, utile sotto il profilo documentario (anche per la ormai difficile reperibilità di tali opere) e per una conoscenza diretta del pensiero di un letterato-filosofo dimenticato e forse anche misconosciuto.
GIROLAMO SOTGIU (La Maddalena 1915 - Cagliari 1996). Dopo la laurea in Lettere a Roma
(1938), si trasferisce a Simi nel Dodecaneso per necessità economiche. È segnalato come
antifascista e incarcerato a Rodi, dove nel 1943 è internato dai tedeschi. Finita la guerra - dopo la fuga in Turchia e un ritorno a Rodi - rientra in Sardegna dedicandosi alla ricerca storica e alla politica (nelle file del PCI); diventa docente di Storia moderna della facoltà di Scienze politiche all’Università di Cagliari; è consigliere regionale per diverse legislature (1948-68), poi senatore (1968-72). Fra le sue opere principali ricordiamo: Alle origini della questione sarda (Fossataro 1967); Lotte sociali e politiche nella Sardegna contemporanea (Edes 1974); e i volumi usciti per Laterza: Storia della Sardegna sabauda (1984; Il Maestrale 2018); Storia della Sardegna dopo l’Unità (1986); Storia della Sardegna dalla grande guerra al fascismo (1990); Storia della Sardegna durante il fascismo (1995); La Sardegna negli anni della Repubblica: storia critica dell’Autonomia (1996)
Sergio Sotgiu è nato e vive ad Alghero, dottore di ricerca in filosofia, collabora con la cattedra di filosofia morale del Dipartimento di scienze umanistiche e sociali dell'Università di Sassari, dove è stato coordinatore della Scuola universitaria per stranieri. Ha condotto studi e ricerche su autori e correnti della filosofia contemporanea, occupandosi fra gli altri di Marcel, Rensi, Wittgenstein, Del Noce, Mounier e Capograssi. È stato collaboratore di riviste e quotidiani come «America oggi», «Metapolitica», «Rivista internazionale di filosofia del diritto». Per i tipi dell'editore Cantagalli di Siena ha pubblicato Testimone dell'assoluto (1998), e Uomini dell'eternità (2001).
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