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Una notte di luglio del 1258, Mannai Murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della città di Santa Gia da parte dei pisani. Settant’anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un’isoletta dello Stagno di Cagliari, già lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la città assediata. Inizia così la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell’Isola Nostra: oltre a Mannai, due sediari, Paulinu servo allo scriptorium di un convento, Vera donzella nobile, Akì schiava persiana, il vecchio ebreo Baruch, tre soldati tedeschi di ventura, Tidoreddu pescatore dello Stagno, il cane Dolceacqua, poi il fabbro bizantino Teraponto e altri fino a oltre un centinaio. Nei guai della guerra si fingono lebbrosi, così protetti dal terrore del contagio. Inventano una vita di espedienti, protagonisti lo Stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva.
Premio Pozzale Luigi Russo 2015 (nella coedizione Il Maestrale/Feltrinelli)
Fra le sue opere di narrativa nel catalogo Il Maestrale ricordiamo: L’oro di Fraus (1988, 2000), Il sale sulla ferita (1990, 2010, finalista Premio Viareggio 1990), Una ignota compagnia (1992, 2007, finalista Premio Viareggio 1992), Alba dei giorni bui(2005, 2009 - Premio Giuseppe Dessì 2005), La pelle intera (2007); Doppio cielo (2010), Sulla faccia della terra (Il Maestrale/Feltrinelli 2015, Premio Pozzale Luigi Russo 2015). Altri romanzi sono usciti per Sellerio, fra cui: Assandira (2004),Le fiamme di Toledo (2006, Premio Corrado Alvaro 2006, Premio Internazionale Mondello 2006). Della vasta produzione saggistica citiamo: Sa laurera: Il lavoro contadino in Sardegna (Edes 1976, Il Maestrale 2005), Il sapere della mano: saggi di antropologia del lavoro (Sellerio 1986), I pascoli erranti. Antropologia del pastore in Sardegna (Liguori 1989), Fare dire sentire. L’identico e il diverso nelle culture (Il Maestrale 2011).
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