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PREMIO TULLIO DE MAURO 2023
Pasquale Dessanai muore a Uras il 29 ottobre 1919. Termina a soli 51 anni l’esistenza di un poeta bilingue già da tempo fuori dalla scena artistica, relegato nell’ombra. Era nato a Nuoro nel 1868, dove aveva vissuto fino al 1900 e da dove fugge per ragioni che restano misteriose. Negli anni precedenti ha collezionato guai giudiziari ma pure momenti di gloria letteraria, soprattutto grazie ai suoi versi in sardo. Lo attestano le parole di conterranei destinati a illustre notorietà. Grazia Deledda stimò le poesie di Dessanai «capolavori della musa moderna sarda». Sebastiano Satta lo definì «vero poeta, indocile, trovatore insuperabile di rime vernacole». Nel 1892 il giornalista Stanis Manca scrisse – in un articolo impreziosito da una caricatura del poeta disegnata da Antonio Ballero – che Dessanai aveva immerso «la riluttante poesia sarda in un gran bagno di modernità». Rivoluzione nelle convenzioni letterarie e ribellione civile vanno insieme nel poeta socialista, anarchico, anticlericale. Irriverente verso le autorità, più volte arrestato, nel 1900 è condannato alla detenzione per apologia di regicidio. Da lì fino alla morte sarà il sovversivo sorvegliato speciale registrato nel Casellario Politico Centrale. La vita e l’opera di Dessanai sono ricostruite nei particolari in questo libro che raccoglie ed esamina una messe cospicua di testimonianze e documenti inediti. L’opera in sardo – portata qui alla consistenza di 90 testi – è ricostruita con rigore filologico, accompagnata da una traduzione in italiano e da una lettura critica che ne spiega storia, valore e segreti. Completa l’edizione un’appendice di rare poesie italiane comparse in riviste dell’epoca.
In copertina:
- Antonio Ballero, pupazzetto di Pasquale Dessanai (da L’O di Giotto, 12 giugno 1892)
- Pasquale Dessanai, autografo del sonetto In s’abba
Indice
PARTE PRIMA. La vita, il contesto ideologico, culturale e letterario.
1. Nascita e origini; 2. Da Sanna a Dessanai; 3. Pasquale Sanna; 3.1. Curriculum ginnasiale; 3.2. I docenti del Ginnasio di Nuoro e il loro apporto culturale; 3.2.1. Pier Enea Guarnerio; 4. «Su re m’at ordinadu…» Il servizio militare (1888); 5. Gli esordi. «Amsicora» e Antologia Sarda (1887-1888); 5.1. Nuoro fra Sassari e Cagliari: stampa democratica, personaggi-chiave, verismo e poesia; 5.2. I collegamenti con Cagliari: avamposto del «verismo» in Sardegna; 6. La memoria di Giorgio Asproni. Dessanai e Pau; 7. Nèulas (1890); 8. Dessanai e Deledda: un rapporto ambivalente e complicato; 9. «Il poeta di Nuoro». Il contributo di Stanis Manca; 10. Fra questioni letterarie e questioni sociali. La collaborazione a «Vita Sarda», «Il grido del popolo», «L’Illustrazione Sarda» (1890-1893); 10.1. L’anticlericale nel «Grido del popolo»; 10.2. Stecchetti politico e l’amicizia fra Dessanai e Peppinu Mereu; 11. Altre collaborazioni su periodici, isolani e d’oltremare («Mente e Cuore», «La Giovine Penna», «La Farfalla Sarda»), con una probabile virata sull’italiano; 12. Le nozze con Cicita Dore e la collaborazione con «Alba Letteraria» (1896); 13. La scrittura scenica in lingua italiana, melodramma e monologo; 14. Filo-cavallottiano e anti-crispino; 15. Primi guai giudiziari di un «carattere originale»; 16. La “fuga” da Nuoro; 17. Il processo per apologia di regicidio; 18. L’inserimento nel Casellario Politico Centrale (1900); 19. La vita nel Campidano di Oristano, fra Terralba e Uras; 19.1. Da Terralba a Uras, con ritorni a Nuoro (1903-1909); 20. Gli ultimi anni di vita (1910-1919)
PARTE SECONDA. Poetica e linguaggio in Pasquale Dessanai
1. Competenza molteplice e mistilinguismo; 2. Tradizione logudorese; 3. Verso l’appropriazione poetica della parlata locale; 4. Nel laboratorio della tradizione; 5. Esperimenti in rivista; 6. «Mi ribello a s’arcàdica manera». L’affrancamento dalla linea arcadica; 7. Chilibru e ghilinzone. Lo sguardo sul reale; 8. «Su pizzinnu finit in presone». La discesa morale nel reale; 9. Leggendo il Dessanai nuorese
PARTE TERZA. Edizione critica dell’opera in sardo di Pasquale Dessanai
Appendice - SCELTA DI POESIE ITALIANE EDITE
Giancarlo Porcu (Nùoro 1972), professionista editoriale e filologo. Laureato in Lettere Moderne indirizzo filologico (Bologna), dottore di ricerca in Letterature Comparate (Cagliari). Ha pubblicato per Il Maestrale le monografie: La parola ritrovata. Poetica e linguaggio in Pascale Dessanai (2000; Prefazione di Emilio Pasquini; menzione speciale Premio Deledda); Régula castigliana. Poesia sarda e metrica spagnola dal ’500 al ’700 (2008); Le canzoni di Pisurzi. Edizione critica (2017; Prefazione di Paolo Cherchi); Un ribelle nell'ombra. Vita e opera di Pasquale Dessanai (2023; vincitore Premio Tullio De Mauro); le edizioni critiche: Sergio Atzeni, Racconti con colonna sonora (2002, 2008) e Versus (2008); Peppinu Mereu, Poesie complete (2004, 2007, 2010), Lettere poetiche inedite a Eugeniu Unale (2011), Opera omnia (2017); Attilio Deffenu, Scritti giornalistici (2008); Grazia Deledda, Dopo il divorzio - con appendici di lettere e scritti inediti (2022). Per l'editore Ilisso ha curato, introdotto e commentato: Egidio Bellorini, Canti popolari sardi raccolti a Nuoro (2024). È autore di saggi e articoli di argomento letterario e filologico, comparsi in volume e in riviste scientifiche (Horizonte; Portales; Studi e problemi di critica testuale; Rhesis; Bollettino di Studi Sardi; The Italianist), dove si è occupato, fra altri autori, di Giulio Angioni, Sergio Atzeni, Antonio Cano, Deledda (Lettere inedite di G.D. alla «Rassegna Nazionale», Premio InediTO RitrovaTO di Torino), Marcello Fois, Antonio Mura Ena, Francesco Ignazio Mannu. È curatore di opere di Giulio Angioni, Deledda (Tradizioni popolari di Nuoro), Gavino Ledda, Alberto Masala, Francesco Masala, Antonio Pigliaru, Romano Ruju, Sebastiano Satta, Giorgio Todde. Come editor ha lavorato su oltre 150 opere, fra narrativa, saggistica e poesia.
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